ANSIA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO: GLI ANTIBIOTICI A BRACCETTO CON GLI PSICOFARMACI

La nostra ormai standardizzata e lobotomizzata società ci porta sempre di più a pensare “in gruppo”, senza utilizzare mai la nostra testa in modo autonomo e indipendente.
Pur essendo infatti talmente evidente che anche un cieco se ne accorgerebbe, la correlazione tra la tossemia interna (e quindi la quantità di tossine presenti all’interno del corpo umano) e il deterioramento moderno della salute mentale rimane argomento di pochi “eletti”, totalmente sconosciuto invece ai cosiddetti “esperti del settore” e cioè gli psichiatri, che continuano, invece, con ostinazione, a pensare che l’unico rimedio per “curare” i disturbi mentali sia la somministrazione di psicofarmaci.
Gli psichiatri continuano imperterriti nello stroncaggio a tutti i costi del sintomo (sia esso un attacco di panico, una psicosi o qualunque altra manifestazione), senza minimamente valutare e prendere in considerazione come il cervello umano non sia un organo a sé stante, bensì un agglomerato di cellule inserito in un contesto molto più ampio, chiamato corpo umano.
L’idea “rivoluzionaria” che questo blog porta avanti ormai da quasi due anni è di voler finalmente evidenziare come siamo effettivamente fatti di “anima e corpo”, e che quindi problematiche di tipo organico possono e hanno a tutti gli effetti ricadute sul piano della salute mentale.
Potrei farvi non uno, ma mille esempi.
Iperglicemie, ipoglicemie, intossicazione da amalgame dentarie (e quindi da metalli pesanti), intolleranza al glutine e ai cereali in generale e mille altre ragioni.
Siamo una macchina che lavora in sinergia, non un insieme di mattoncini della Lego, uno indipendente dall’altro.
Se prendiamo ad esempio gli antibiotici, ormai prescritti e assunti con una facilità disarmante, non è assolutamente difficile trovare la correlazione tra il loro utilizzo e l’apparizione di una gran varietà di disturbi mentali.
Gli antibiotici non fanno altro che distruggere, indistintamente, i batteri presenti nel corpo umano, azzerando, di fatto, la flora batterica intestinale.
La flora batterica, indispensabile per una miriade di funzioni e soprattutto in fase digestiva, contribuisce altresì al buon andamento della nostra salute mentale.
Solo gli psichiatri non sanno che l’equazione “intestino in disordine=scarsa salute mentale” è un dogma assolutamente inconfutabile, provato anche dal fatto che la vendita di lassativi è di poco superiore a quella degli psicofarmaci.
Inoltre, i neurotrasmettitori come la serotonina (che regola, fra l’altro, il nostro buon umore) si formano in maggioranza a livello intestinale, e non a livello cerebrale come si vuol far credere.
Ormai si pensa di poter giornalmente sottoporre il proprio corpo ai peggiori insulti possibili, e di venire ripagati con salute e acutezza mentale.
Non è così.
Il corpo ci da indietro quello che noi gli diamo.
Gli antibiotici sono e rimangono causa di disturbi mentali: un secondo per ingoiarli, e sei mesi per ristabilire una decente flora intestinale. 
Al prossimo attacco di panico, non date quindi la colpa al gatto che vi è morto, ma a quella innocente pillolina che il vostro medico vi prescrive ormai con così tanta facilità.
Pietro Bisanti

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