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VENT’ANNI DI DEPRESSIONE, UN’INFINITA’ DI FARMACI. INTESTINO BLOCCATO E UNA VITA DI MERDA. PSICHIATRI, VE LA FATE QUALCHE DOMANDA?

LETTERA

Buonasera,
ho visto Lei su Internet e Facebook.

Riassumo in breve.
Da vent’anni soffro depressione.

Provati tutti i farmaci.

Ora diagnostico bipolare.

Cura:
Prendo 1200 Tolep
900 Gabapetin
Sycrest appena iniziato, inferiore a 5mg.

Non so se crede a ciò che ho passato sinora, ho 47 anni.

Mi dica cosa Le serve sapere di più, in quanto, per lo meno, possa ridurre le medicine.

Lavoro, sono impiegato in un’azienda, ufficio acquisti.

Oltre ai farmaci, le dico che soffro di una forte stipsi, evidentemente l’intestino è intossicato, dai farmaci. Uso sale amaro, inglese, per andare in bagno. Si sono create emorroidi ..
Ciò che ho scritto so che non è sufficiente, mi dica gentilmente, altre cose che vuole sapere di me.
Il mio scopo è ridurre i farmaci.
Cordialmente..

Lettera firmata

RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi…
Tornando indietro nel tempo, se il PRIMO, dico il PRIMO “specialista” che l’ha avuta in “cura” avesse deciso di andare oltre al suo sguardo, lei si sarebbe sicuramente risparmiato ben venti anni di NON VITA.
Sicuramente il principale colpevole è sicuramente lei ma altrettanta responsabilità l’hanno tutti quei medici che si limitano a prescrivere bombe chimiche che altro non fanno se non coprire i sintomi a spese di una pesantissima intossicazione dell’organismo che porta, come SEMPRE, a uno stato di cronicizzazione.
Lei continua a stare male perché DA SEMPRE sta percorrendo la strada sbagliata.
Il nostro organismo è una macchina capace di autogestirsi ed autoguarirsi. Siamo su questo pianeta da milioni di anni, ben prima che fossero inventati i farmaci e gli psicofarmaci in particolare.
Nessuno, dico NESSUNO ha bisogno di farmaci per vivere. Alcune loro tipologie possono essere utili nei casi di assoluta emergenza (incidenti, fratture etc…) ma gli psicofarmaci NON HANNO POSTO nella vita umana in nessun caso.
La sua biochimica cerebrale sta urlando a squarciagola solo una cosa: LASCIATEMI IN PACE.
100 miliardi di neuroni, capaci di controllare funzioni milioni di volte più complicate di qualunque personal computer, vengono giornalmente ostacolati dalla merda chimica che assume e dalle porcherie alimentari ed emozionali che assimila.
Riprova ne è il suo intestino: se non andiamo al cesso regolarmente, mai e poi mai possiamo pensare anche lontanamente di poter ristabilire la nostra salute mentale.
Questo è il piano di battaglia.
1) Acquistare immediatamente il mio libro “Assassini in pillole: la Psichiatria moderna vista con gli occhi di un carabiniere”. Non divento certo ricco vendendole un libro, ma a lei permetterà di capire finalmente in chiave igienista come funziona il corpo umano e come lo si mantiene in salute.
2) Leggere ATTENTAMENTE questo vademecum che spiega ESATTAMENTE come ripristinare la salute quando si è in terapia psichiatrica http://pietrobisanti.blogspot.it/2015/12/come-ci-si-disintossica-dagli.html, e potrà seguire il piano alimentare ivi esposto.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

Per tutti: questo epocale lavoro informativo non chiede niente a nessuno. Viviamo di donazioni spontanee. Chiunque voglia aiutarci, può farlo attraverso le indicazioni che trovate in alto a destra.

Per i nuovi lettori: scandagliate tutto il blog, in quanto è una miniera di informazioni disponibili gratuitamente per tutti.
Per tutti: chiunque abbia subito un danno personale o di un suo congiunto/amici, può mandare la propria storia a pietrobisantiblog@gmail.com
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Per tutti: con la funzione “ricerca google” in alto a destra, potete inserire delle parole da ricercare (ad esempio “psicofarmaci e suicidio”, “prozac” etc…) in modo tale che vengano ricercati gli articoli relativi all’argomento desiderato.
Per tutti: mi trovate su “FACEBOOK” con il mio nome Pietro Bisanti
ATTENZIONE! RISPONDO A TUTTI. PURTROPPO STO RICEVENDO PIU’ EMAIL DI QUANTE NON NE RIESCA AD EVADERE. CHIUNQUE ABBIA URGENZA E’ PREGATO DI SEGNALARLO
ATTENZIONE! È NATO IL FORUM DEL BLOG “ALIMENTAZIONE E SALUTE”. LO TROVATE IN ALTO A DESTRA. ISCRIVETEVI IN MODO TALE DA CREARE FINALMENTE UN LUOGO OVE IL DIBATTITO ANTIPSICHIATRICO NON SIA CENSURATO.
Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.





LA FIBROMIALGIA NON ESISTE: METTETEVELO IN TESTA UNA VOLTA E PER TUTTE

LETTERA

Ciao Pietro,

Da un po’ di tempo sono presente sul tuo gruppo, cerco di seguire i tuoi consigli.

Sono affetta da fibromialgia e la mia vita sta diventando un inferno. Unico farmaco che prendo è Lyrica, 25mg al giorno. I risultati sono minimi. Vado avanti solo con la forza di volontà..ho cambiato il modo di nutrirmi mangiando verdura frutta e ogni tanto legumi e pochissima pasta integrale.

Vorrei che mi aiutassi ad escludere tutto ciò che potrebbe danneggiarmi. Non è facile ma so che è l’unico tentativo che può forse salvarmi. Sono devastata fisicamente e psicologicamente.

Grazie e buona domenica.
Ps: prendo Eutirox per tiroide rimossa e pastiglia per la pressione.

Lettera firmata

RISPOSTA
Buongiorno Anonima,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi…
Parliamoci bene chiaro: fai forse parte della stragrande maggioranza di persone che credono che basti prendere un’accozzaglia di sintomi, classificarli e dargli un nome per creare dal nulla una patologia?
Perché questo è la fibromialgia, senza se e senza ma.
Risulta invece molto più difficile ammettere a SE STESSI di aver trattato negli anni il proprio corpo come un sacco dell’immondizia invece che come una reliquia.
Tu ti soffermi sul termine “fibromialgia” ma dimentichi che se sei senza tiroide e prendi la pastiglia per la pressione certo non hai seguito le leggi di Madre Natura per quanto riguarda il rispetto per il proprio corpo…
E ad un’accozzaglia di sintomi, tu rispondi con un farmaco sintomatico, come d’altronde TUTTI i farmaci.
Non ti è mai balenato per la testa di voler finalmente SRADICARE le cause – siano essere organiche/alimentari/ambientali/psicologiche/emozionali – alla base del malfunzionamento del tuo corpo?
Hai già migliorato l’alimentazione ma bisogna fare di più.
Se sei pronta a metterti in gioco, io sono pronto ad aiutarti da igienista e NON medico.
Ma le decisioni sulla propria salute NON vanno MAI delegate a nessuno.
Ci sentiamo in privato.
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
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DISINTOSSICAZIONE DA LAROXYL: GRAZIE A PIETRO BISANTI E’ UN TRIONFO

LETTERA

Caro Pietro, desidero scriverti unicamente per ringraziarti, e perché la mia esperienza possa essere utile per chiunque voglia intraprendere un percorso ai fini di disintossicarsi da psicofarmaci ed antidepressivi e da un’alimentazione errata e velenosa.

Voglio ringraziarti, poiché ti avevo scritto a inizio settembre ed ero disperata, in quanto dopo una cura fatta con il Laroxyl per trattare l’emicrania, ero completamente alle prese con sintomi invalidanti di tachicardia, orticaria, vertigini e forti sbandamenti, nonché un aumento di peso di 14 kg circa per me che sono piuttosto bassa (161 cm).

Ero arrivata a pesare circa 60 kg e stavo malissimo, avevo difficolta’ persino a camminare a causa di dolori alle articolazioni e altre problematiche legate al peso, insomma a 39 anni mi sentivo come una persona di 70 anni…oggi grazie a te, adottando una alimentazione di esclusione completa da latte, glutine e proteine animali (prima di scriverti ero vegetariana ma consumavo ancora glutine e talvolta qualche latticino) sto lentamente tornando ad un peso accettabile per la mia costituzione.

Ora peso circa 49 kg, mi mancano ancora un paio di chili per raggiungere il  mio peso forma, e anche vertigini, tachicardia e sbandamenti stanno piano piano scomparendo, sto cominciando di nuovo a riassaporare un po’ di gioia per la vita riavvicinandomi anche allo sport, mia grande passione.

La mia alimentazione si basa esclusivamente sul consumo di verdura cruda ma anche cotta, frutta e riso integrale o cereali integrali senza glutine. Unico strappo alla regola è una pizza vegana senza glutine il sabato sera.

Per questo ti ringrazio in modo particolare e di cuore per tutto quanto fai in modo onesto e disinteressato, perché sei di grandissimo sostegno a tante persone che come è successo a  me, sono da anni in preda ai danni arrecati dagli psicofarmaci.

Ancora un grazie enorme e di cuore. Ti auguro di continuare sempre il tuo splendido percorso ai fini di trasmettere alle persone che è possibile ritrovare il proprio equilibrio ma come dici tu, solo rispettando il proprio corpo e trattandolo bene.

Colgo l’occasione anche per farti gli auguri di Natale.

Un forte  abbraccio e grazie, grazie, grazie di cuore.

Roberta

RISPOSTA
Buongiorno Roberta,
che cosa devo aggiungere?
Le tue parole mi ripagano di tutta la merda che ho dovuto e che devo giornalmente affrontare per portare avanti questo progetto informativo senza precedenti.
Quando sei nel giusto, e sai di stare letteralmente salvando la vita di altri esseri umani, non c’è tempo da perdere in sterili polemiche.
Alla fine, però, io non salvo la vita proprio di nessuno: OGNUNO DI NOI SALVA LA PROPRIA, SOLO SE LO VUOLE E SI IMPEGNA VERAMENTE.
Io sono la benzina, ma VOI dovete essere la miccia.
Avanti così
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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“HO BISOGNO DI AIUTO LEGALE: SONO NELLE MAGLIE DEL CSM”

LETTERA

Gentile e stimatissimo Pietro Bisanti, 

ho letto già forse in una altra occasione, di un servizio di consulenza o supporto legale, io sono capitato nelle maglie del Csm del mio territorio perché non contento e delle mie richieste e dei tempi di attesa dello psichiatra del mio distretto sanitario, convinto di aver fatto un salto di qualità non conoscendo nemmeno l’esistenza dei Csm, sono capitato dalla padella alla brace.

I farmaci che mi hanno prescritto e dopo ripetute lamentele continuano con rara ostinazione ad essere gli stessi, alle volte avverto che mi fanno male, ci sono giornate di angoscia e irritabilità che non vengono prese come lamentele di un lagnoso. 

Il tuo impegno contro questa categoria è ammirevole anche se della tua terapia non conosco niente, ti chiedo di essere aiutato o consigliato, perché almeno dalle mie parti è un servizio scadente e autoreferenziale sulla pelle dei malati, in attesa di un tuo cortese riscontro ti saluto con stima non misurabile, ripeto non per la tua terapia ma per la sensibilità che comunque dimostri verso chi è considerato come forse tutti non una persona bisognosa di aiuto ma di una macchina da tentare di mantenere in piedi.

Lettera firmata


RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.

Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi…

La sua situazione va affrontata a 360 gradi:

1) Lei non lo specifica ma bisogna capire il PERCHE’ lei è finito tra le maglie psichiatriche. Non si “sbrocca” senza motivo. Vi è sempre una ragione organica/alimentare/ambientale/emozionale per cui ci si destabilizza psicologicamente.

2) Lei sta parlando con un igienista e non con un medico: la mia convinzione è che il corpo sia una macchina capace di autoguarirsi ed autogestirsi allorquando gliene venga data la possibilità. Quindi il mio concetto di guarigione è uno solo: dismissione lenta e costante dei farmaci e cambiamento RADICALE dello stile di vita alimentare/ambientale/emozionale.

3) Una volta acquisite tutte le informazioni di cui sopra, se lei sposerà la stessa visuale di approccio alla salute, sarà possibile per me intercedere quale “fiduciario” presso il CSM competente per far valere le sue ragioni.

Si ricordi che non metto la faccia con chi nasconde i dettagli oppure ritiene di poter continuare a vivere trattando il proprio corpo come una latrina, in attesa del prossimo ricovero.

Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
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Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

“POSSO, IN REGIME DI TSO, SCEGLIERE LA FORMA FARMACEUTICA DA ASSUMERE? POSSO EVITARE LE PUNTURE DEPOT?”

LETTERA

Salve, scusi per il disturbo, sono un ragazzo in trattamento con antipsicotici contro la sua volontà e disperato, che ha letto il suo blog e lo ha visto come un faro di speranza per cercare di volgere al meglio la propria situazione e informarsi in merito.

Volevo chiedere se per caso sa se, in regime di tso, è possibile scegliere la forma farmaceutica (es iniezioni o compresse) della terapia da assumere, o se lo psichiatra può obbligarci a scegliere quella che vuole.

Lo chiedo in quanto disperato vista la mia paura degli effetti collaterali delle iniezioni long acting che sto subendo, che data la loro natura non possono essere evitati semplicemente sospendendo il farmaco in caso di manifestazione.

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi…
La risposta alla sua domanda è ASSOLUTAMENTE SI’.
Anche in regime di TSO, al paziente DEVONO essere proposte un ventaglio di terapie e il medesimo ha la possibilità di scegliere.
Quindi lei ha il DIRITTO di rifiutare la terapia depot in favore di una orale.
Questo in teoria…
Nella pratica, una volta che si è “farmacologicamente sottomessi” diventa molto difficile far valere i propri diritti.
Ecco perché è importante farsi assistere da un “fiduciario”, in pratica una persona a cui si delega la supervisione della propria situazione.
Io sono disposto ad aiutarla, come faccio da anni per moltissime altre persone, ma è indispensabile chiarire la SUA SITUAZIONE.
Lei non dice nulla del perché è finito in TSO e della motivazione per cui abbiano optato per la terapia depot.
Si ricordi MOLTO BENE che il mio parere da igienista e da non medico è e rimane uno solo: la dismissione dei farmaci è solo il primo passo per tornare in salute (e deve essere portata avanti in maniera lenta e costante). Assieme a questa deve esserci una svolta radicale dello stile di vita, soprattutto alimentare, oltre che emozionale.
La salute, a mio umile parere, si ristabilisce così.
Quindi, non sono disposto a mettere la mia faccia se non ho dall’altra parte una persona che abbia la determinazione di voler cambiare.
Infatti, dismettere i farmaci e continuare a farsi le canne, fumare, mangiare merda e vivere di merda è garanzia di un nuovo ricovero a breve.
Quindi, o si ha un modo di vedere la salute in stile igienista, oppure si continuano a seguire medici e psicofarmaci.
Il mio ultimo consiglio, indipendentemente da tutto, è quello di far inserire in cartella clinica il suo rifiuto alla terapia depot: sono obbligati a trascriverlo.
Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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“IL NATALE IN REALTA’ E’ OGNI GIORNO”: ENNESIMA, FENOMENALE TESTIMONIANZA DI GUARIGIONE

DAL SERVIZIO “CHATTA ORA” DEL BLOG DI PIETRO BISANTI

My Live Chat
LiveChat Offline Message Received
Dear pietro eupremio maria bisanti,
You have received an offline message, sent from mylivechat.com with the following details:
Name:
*******
Email:
********
Time:
2017-12-19 19:31:26
Page Title:
ALIMENTAZIONE E SALUTE di PIETRO BISANTI
Page Url:
http://pietrobisanti.blogspot.it/
Referrer:
https://www.google.it/
IP:
79.52.212.230
Location:
Rome, Lazio, Italy
Client:
Win10/ Chrome63/ it-IT
Subject:
Alla Grande! Grazie
Message:
Buon pomeriggio Pietro. Come sta? Mi auguro in uno stato di salute eccellente. Ci siamo sentiti a Febbraio relativamente il mio abuso di prodotti per alterare le prestazioni sportive avvenuto cinque anni fa. Ho dismesso l’invega. Mangio esclusivamente cibo sano ovvero verdura frutta ogni tanto legumi e cereali e sono “rinato”. Una gioia di vivere, un energia ed una lucidità mentale incredibili. Può fornirmi le coordinate per una donazione. A Gennaio sono a Milano. Accordandoci possiamo stringerci la mano di persona. Il mio recapito è ******. Un abbraccio e buone feste (il Natale in realtà è ogni giorno). *******

Thank you for using mylivechat.com for your Live Chat services.
Sincerely,
My Live Chat Team

RISPOSTA

Pubblico senza aggiungere molto altro.

Ci sono due strade: quella medica, che pensa di “curare” i mali dell’animo umano attraverso la somministrazione coatta di droghe legalizzate, unita a un’alimentazione orripilante e contronatura oltre che a zero empatia e rispetto per la sacralità dell’essere vivente che hanno davanti; oppure quella igienista, che METTE AL CENTRO L’ESSERE UMANO, che non distrugge il suo IO più profondo e che lo aiuta, attraverso cibi vivi e parole d’amore a tornare alla vita.

Lei ha scelto. E ha scelto bene.

Migliaia e migliaia di persone stanno tornando alla VITA grazie a questo blog, nato in sordina nel maggio 2011.

Sono solo un piccolo uomo, ma se morissi oggi stesso non avrei alcun rimpianto.

Avanti così
Pietro Eupremio Maria Bisanti

TANTE DOMANDE DA UN RAGAZZO “SCHIZOFRENICO” SOTTO CLOZAPINA E QUIETAPINA CHE SI STA SVEGLIANDO

LETTERA

Ciao Pietro sono un ragazzo che ti aveva scritto nel blog. Mi hanno diagnosticato la schizofrenia a 19 anni ed ora prendo clozapina e quietapina per tirare avanti la vita. 

Ma io voglio di più voglio parlare e ridere e voglio ragionare con il mio vero cervello. Sto seguendo i tuoi consigli e da una settimana ho tolto glutine e caseina prima. La carne non ancora ma le proteine le si possono prendere dai vegetali. 

La mia domanda è: adesso mi sento più veloce nei ragionamenti e più vivo e carico. È un po’ che i dottori non mi vedono e quando ritornerò mi vedranno sveglio e non tonto. Anche se prendo la terapia. 

Voglio prima mettere a posto il corpo e poi iniziare a scalare. Ora vado al csm quindi non privato. 

Sto facendo delle sedute di emdr se sai cosa è per attacchi di panico quando so che è tutto causato da bassa dopamina dovuta ai farmaci. Se mi vedono così carico anche se sono lucido e non do segni di psicosi possono costringermi al tso e mandare qualcuno a prendermi? 

Dovrei staccarmi ed andare da uno privato? Dovrei sentire un avvocato che mi tutela? Ho paura perché ho un lavoro e sono felice…Ti ringrazio perché Grazie al tuo blog mi hai svegliato e stai aiutando tanti prigionieri di questo sistema che seda l’anima delle persone.

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi…
Grazie anzitutto per le tue parole finali. Moltissime persone nemmeno si chiedono cosa significhi portare avanti un lavoro informativo di questa portata. 
Io me ne fotto altamente: non sono in cerca di gloria. Sto solo dando il mio contributo personale al “risveglio” del mondo; risveglio di chi VORRA’ SVEGLIARSI. Qui non si obbliga nessuno a niente, si insegna a prendere in mano la propria esistenza senza delegarla a nessuno.
Da quanto scrivi nella tua email, si comprende bene che stai intraprendendo la strada giusta, e stai sperimentando su te stesso cosa significhi cominciare a trattare il proprio corpo non come un sacco dell’immondizia bensì come una reliquia.
Non sono qui però a fartela facile. Glutine e caseina sono mostruosamente intossicanti, e sicuramente stai ottenendo benefici dalla loro eliminazione.
Non dimentichiamo al contempo che, comunque, TUTTO il tuo organismo è sotto attacco di una terapia psicofarmacologica MOSTRUOSA e INVASIVA.
Non finisco mai di sbalordirmi di come la “moderna” Psichiatria ragioni: ti hanno abbinato due antipsicotici, tra cui la famigerata Clozapina, che già da sola, in ambito medico, viene considerata “l’ultima spiaggia” allorquando tutte le altre terapie non “abbiano fatto effetto”.
Qualcuno ti ha quindi mai detto che dismettere tale farmaco sia mostruosamente difficile e pieno zeppo di insidie?
Ho visto con i miei occhi tante persone che hanno provato a dismettere la Clozapina: chi lo fa troppo velocemente, rischia crisi psicotiche ALLUCINANTI. Mi sento quindi di dirti di andare piano, molto piano.
Se fossi in te scalerei prima la Clozapina, e lo farei nell’ordine del 5% al mese. Impiegaci anche 20 mesi, ma evita il più possibile di finire in crisi psicotiche a cui la società risponderebbe imbottendoti ancora di più.
Dopo un mese dalla dismissione della Clozapina, comincerei a dismettere l’altro farmaco, nell’ordine del 10% al mese. Quindi 30 mesi di dismissione totale.
E sono assolutamente d’accordo su come tu ti stia muovendo: concediti due-tre mesi di miglioramento alimentare, per poi cominciare la dismissione.
Ricorda però che non basta l’eliminazione di glutine e caseina. Bisogna virare con GRADUALITA’ ma con COSTANZA verso un’alimentazione vegana, ad alti livelli di crudismo e a bassissimi livelli di grasso. Tanta tanta tanta frutta.
Questo però, come detto, deve avvenire con gradualità, perché il tuo corpo è così gravemente intossicato dalla merda che assumi che, paradossalmente, ha bisogno di tempo per riabituarsi a ricevere cibo “giusto e normale”.
E togliti dalla testa quelle boiate sulle proteine. L’uomo ne ha bisogno di una quantità irrisoria, che trova comodamente nella frutta e nella verdura crude. Altrimenti, come diamine giustifichi la potenza del gorilla, del rinoceronte, del toro? Basta farsi prendere per il culo da questi luoghi comuni da lobotomizzati sociali!
Frutta e verdure crude: tutto il resto è “optional”.
Anche le sedute di EMDR: ben venga ciò che ritieni possa darti una mano, ma tieni bene a mente che la guarigione NON consiste nella soppressione del sintomo bensì nel riequilibrio totale del corpo anche e soprattutto attraverso un’alimentazione e uno stile di vita impeccabili.
Ora passiamo al lato squisitamente giuridico…
Fuori dal regime di TSO, nessuno può essere obbligato a nulla, tanto meno all’assunzione di farmaci.
Non sei quindi obbligato a frequentare né il CSM né uno psichiatra privato.
Tra la “teoria” e la “pratica” le cose però possono cambiare enormemente.
Infatti, tu hai il diritto, in assenza di un’urgenza psichiatrica, di fare quel diamine che ti pare, ma LORO hanno comunque le armi del TSO e dell’ASO, con l’aggiunta di una ampia “libertà” di diagnosi…
E non sempre lo fanno in cattiva fede: si sentono responsabili di chi hanno in carico, e in parte lo sono in relazione a quanto indicato dal Codice Civile, e per loro “curare” significa “prescrivere farmaci”.
Hanno paura delle conseguenze giuridiche di un atto violento commesso da un loro paziente quanto il paziente stesso ha paura di loro: un cane che si morde la coda.
Quindi, una volta “presi in carico” il mio consiglio è di sganciarsi con intelligenza, senza “aggredirli”.
Nel tuo caso specifico, vai avanti a presentarti ai colloqui, sii sempre collaborativo, e quando ti sentirai pronto alla dismissione dai farmaci, se lo vorrai, provvederò ad assisterti nelle comunicazioni con il CSM, in modo che si provi a concordarlo con loro. 
Nessuno ha “interesse” a farti un TSO senza i presupposti di Legge: stai assumendo la terapia e non sei in urgenza psichiatrica. Non stai “fuggendo” da loro. Quindi non devi temere nulla. Se ci dovesse essere un abuso bello e buono, fammi sapere subito, e verrai aiutato e assistito come faccio con tutti.
Puoi anche valutare la presa in carico da uno psichiatra privato (e anche in questo caso saprei da chi indirizzarti). In questa circostanza, si comunicherebbe formalmente al CSM che stai continuando il tuo percorso di cure privatamente.
Come vedi ci sono soluzioni diverse, e devi essere tu a scegliere cosa fare.
Io non ho il benché minimo dubbio che la guarigione VERA e DURATURA sia solo una: dismissione dei farmaci lenta a costante, cambio alimentare ed emozionale lento e costante, sganciamento dal CSM attraverso un protocollo concordato di dismissione con loro o presa in carico da uno specialista privato.
Senza fretta. 
Con calma, prudenza e intelligenza si arriva dove si deve arrivare.
Inutile correre per poi finire ricoverati e fare un passo in avanti e mille indietro, no?
Rifletti sulle mie parole e decidi: chiunque segua la via della salute, avrà sempre il mio appoggio incondizionato.
Avanti così
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

PSICOSI DA CANNABIS: INCONTRI LO PSICHIATRA SBAGLIATO ED E’ LA FINE

LETTERA

Gentile Sig. Pietro, 
Buongiorno. 

Pochi giorni fa ho scritto a Valdo per cercare di dare una mano a mio fratello. Gentilmente la signora Fiorenza mi ha indirizzato a Lei,  più adatto per questo caso, quindi mi sono permesso di scriverle

In breve quello che avevo scritto si riassume cosi:

Caro Valdo, 
Scusa se rispondo all’ email automatica. 
Ti seguo da più di due anni e non ti ho mai scritto; so che ti inondano di e-mail giornalmente. Me la sono sempre cavata con il tasto cerca del tuo blog. 
Però ora vorrei aiutare mio fratello che non ha un semplice problema di alimentazione ma è stato distrutto da quasi 10 anni di psicofarmaci. Era una persona normalissima 10 anni fa. Ora dopo le cure non connette neanche più e se gli fai una domanda ritarda a risponderti. Cioè non solo gli psicofarmaci non hanno funzionato ma l’hanno conciato molto peggio di quando ha iniziato. Vorrei liberarlo dal sistema sanitario e fargli seguire un percorso che lo riporti alla natura… Però non so come fare,  da dove iniziare.. 

Gentile Pietro, 
Mio fratello *******,  tanti anni fa è stato fermato dalle forze dell’ordine per consumo di marijuana. Come capita a tanti giovani in fase adolescenziale.. Solitamente tutto finisce lì,  ma per mio fratello non è andata così. 

Psicologi e psichiatri hanno scambiato una persona con qualche problema tipico dell’età adolescenziale per una persona con disturbi psichiatrici. Non so come sia successo. Probabilmente perché essendo abbastanza forte di carattere si è rifiutato di collaborare fin da subito.  

I miei genitori, pensando di fare del bene, l’hanno costretto a seguire dei programmi, uno chiamato TSO, trattamento sanitario obbligatorio. Anzi inizialmente, perché in Italia non si può obbligare una persona a seguire cure forzate, i miei genitori l’hanno convinto ad andare in Brasile (abbiamo tutti doppia cittadinanza). 

Lì sono entrati al mattino mentre dormiva e l’hanno portato in clinica. Durante le cure e TSO in Italia siccome si rifiutava di prendere le pasticche hanno iniziato con iniezioni via via sempre più forti. 

Al momento mio fratello è una persona distrutta; ora si che presenta problemi mentali: lento a rispondere e a ragionare.. ( non mi capacito come i dottori che lo seguono, il cui compito e volontà dovrebbe essere quella di curarlo,  non se ne accorgono che sta molto,  ma di gran lunga  peggio di quando è entrato). 

Anche i miei genitori non se ne accorgono delle evidenze, sono convinti che abbia dei problemi psichiatrici suoi naturali fin da piccolo che sono venuti fuori più tardi e sperano ancora di trovare la cura che funziona. 

***** ha 29 anni. Da 10 è così. Non è vita la sua. Come fratello devo fare qualcosa. Mi rivolgo a Lei per qualche consiglio. Intanto leggo il Suo blog e il Suo libro. 
Ne sono grato se mi può dare qualche spunto per capire da dove iniziare per migliorare la sua situazione e ridargli il controllo della propria vita. 

Grazie infinite, 

Cordialmente, 
Lettera firmata
RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi…

Quanto è accaduto a suo fratello è l’esatta fotocopia di quello che accade a milioni di giovani in tutto il mondo.

La marijuana è una MERDA, senza se e senza ma.

E’ una pianta che Madre Natura non ha certo creato per essere fumata dall’uomo: al di là dei suoi usi nel settore tessile ed alimentare, quando si inalano le componenti contenenti il principio attivo THC si va a giocare una partita molto pericolosa con la sorte.

Chi è “fortunato” (e per fortunato intendo chi ha la capacità di sopportarla) può anche trarne degli effetti piacevoli (non benefici ma piacevoli, che sono due cose MOLTO diverse); la maggior parte delle persone hanno comunque conseguenze DISASTROSE: perdita della memoria, demenze, incapacità di controllare la rabbia, fino ad arrivare a problemi ancor più pesanti come le psicosi cannabis-indotte.

Quando accade questa ultima evenienza, la Psichiatria conosce solo una strada: bombardare il malcapitato di turno con una marea di farmaci in modo da sopprimere qualunque sintomo allucinatorio, distruggendo comunque l’IO più profondo di quell’essere umano.

I farmaci che vengono dati, infatti, i cosiddetti “antipsicotici”, hanno la funzione di lobotomizzare chimicamente chi li assume: NIENTE allucinazioni ma NIENTE emozioni.

Con l’aggravante che qualunque crisi stupefacente-indotta è destinata a passare DA SOLA: basta aspettare che passi l’effetto, contenendo chi ne è sotto.

Ma questo è un concetto troppo difficile da capire per chi ha studiato per ben 12 anni…

Ora, la situazione di suo fratello va affrontata sotto due punti di vista diversi:

1) Disintossicativo: da igienista che si occupa proprio di questo, non ho alcun dubbio che il percorso sia quello di un distacco lentissimo e costante dai farmaci e un miglioramento altrettanto graduale ma implacabile dello stile di vita, soprattutto alimentare. Solo il corpo può guarire se stesso, e questo vale ancora di più quando si tratta di manifestazioni di tipo psichiatrico. Chi è capace di “mettere le mani” in 100 miliardi di neuroni?

2) Giuridico: se l’interessato deciderà di seguire questa strada, bisognerà supportarlo legalmente (e sarò lieto di aiutarvi) in modo che vengano rispettati i suoi diritti di autodeterminazione sanitaria.

La vita sotto psicofarmaci NON è vita.

Io sono qui

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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SEDUTE DI IPNOSI DEVASTANTI E VIA AL VALZER DEGLI PSICOFARMACI…

LETTERA

Caro Pietro i miei disturbi sono cominciati immagino per uno stile di vita sbagliato. 

Mi spiego meglio. Ho studiato tanto mi sono preso un diploma di conservatorio all’età di 17 anni e ho esaurito tutte le energie. Mi sentivo stanco, volevo svagare, divertirmi, vivermi la mia vita che non avevo mai fatto perché avevo da sempre studiato ma ancora andavo a scuola e avevo la maturità da prendere. 

La mia prima ragazza, conosciuta all’età di 17 anni mi aveva mollato dopo un po’ e io mi ci ero molto affezionato, volevo portare avanti la relazione con lei. Come mi lascia cominciano sintomi che in psichiatria vengono detti depersonalizzazione e derealizzazione. 

Per non parlare di una profonda tristezza che mi assaliva. Sudavo freddo. Dopo un certo numero di episodi comincio ad avere, penso dei “deliri” nel senso che me la prendo con i miei senza una motivazione. Soprattutto me la prendo con mia madre. Il fatto grave è avvenuto quando mi rendevo conto che stavo male e mi sono rivolto a uno psicologo. 

Non sapevo che questo faceva l’ipnotista clinico. Lui mi ha chiesto se avessi mai preso farmaci. Gli ho risposto di no. Mi sono affidato a lui perché vedevo in lui la possibilità di cambiamento. Ma credimi che mi ha devastato il cervello. 

Dopo le sue sedute ho avuto anche episodi tipo che a scuola durante un compito in classe mi si irrigidiva il braccio e non riuscivo più a scrivere. Oppure a ricreazione chiamavo al telefono la mia mamma quando invece non ho mai avuto “problemi” a stare a scuola. Assolutamente. 

La storia non finisce qui. Praticamente questo ipnotista fa un “esperimento” su di me. Sperimenta un nuovo tipo di seduta su di me con un cd e una traccia che parlava per la gestione della “rabbia” (la sua diagnosi infatti era quella che avevo tanta rabbia..) e si può dire, l’ultima volta che lo andai a salutare, invece di lasciarmi andare via mi “persuase”, per non dire mi costrinse, a fare questa nuova seduta. 

Fu un trauma che solo dopo dieci anni riesco più o meno a raccontare ed ad avere, più o meno, elaborato.
Spero di non averti ammorbato con i miei racconti.
Si capisce bene che dopo questi episodi mi hanno dato farmaci e tutto.
Ti sarei molto grato se volessi aiutarmi con i farmaci. In generale con il prosieguo della mia vita. Intanto leggerò sicuramente il tuo libro e il tuo blog. Non sapevo avessi scritto un libro. 

P.S. c’è da dire che se sto così male adesso è perché nel 2012 ho interrotto di colpo i farmaci, che prendevo ormai da un anno, non sapendo che era una cosa dannosissima da fare.

Grazie mille, Daniele. (Nome in codice)


RISPOSTA
Buongiorno sig. Daniele,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Veniamo a noi…
Non ho dubbio alcun che mettersi “a giocare” con il complesso sistema emozionale umano anche attraverso l’ipnosi sia sempre una roulette russa.
Psicofarmaci, ipnosi, psicoterapie “aggressive”: sono tutti metodi destabilizzanti portati avanti nei confronti di un corpo (e di una mente) già provati.
Io sono e rimango un fautore del metodo “dolce”, e cioè il costante miglioramento alimentare ed emozionale del proprio stile di vita, in modo che la guarigione arrivi nei tempi GIUSTI e sia DEFINITIVA.
Ora, sicuramente all’epoca il tuo corpo (e quindi la tua mente) erano già indeboliti a causa di uno stile di vita orripilante: basti pensare a quanti vaccini, antibiotici, farmaci e cibi sbagliati ognuno di noi è stato costretto ad assumere.
La fidanzata che se ne va diventa quindi una miccia, un detonatore, che trova terreno fertile in un organismo debole.
Da quanto ho capito, cominci poi ad assumere farmaci nel 2011 (all’età di 21 anni), smettendoli di botto nel 2012 (stando malissimo), per poi riprenderli fino ad ora (tu ora dovresti avere avere 27 anni).
Sicuramente è stato un grave errore dismetterli di botto ma ora è inutile piangere sul latte versato.
Intraprendere un percorso di disintossicazione e di riabilitazione alla vita passa per la dismissione lenta e graduale dei farmaci e di una virata graduale ma incessante verso uno stile di vita alimentare ed emozionale finalmente compatibile.
Da qui si comincia, senza se e senza ma.
Leggi il mio blog, il mio libro e prendi nelle TUE mani la TUA salute.
Forza e coraggio
Pietro Eupremio Maria Bisanti
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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.
SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.

VIA GLUTINE E CASEINA E I BENEFICI SI INIZIANO A VEDERE. ALCUNE DOMANDE PER LEI SIG. PIETRO

LETTERA

Buongiorno sig. Pietro, innanzitutto (anche se con un po’ di ritardo), volevo ringraziarla per l’ultima esaustiva risposta che mi ha aperto gli occhi tant’è che mi sono documentato anche io sui vari forum sugli effetti che glutine e caseina possono avere sul sistema nervoso.

La mia dieta è in parte cambiata senza questi due alimenti, certo non è facile all’inizio essendo abituati ad altri cibi che sembrano”attirare” di più però vedo che sto avendo qualche leggero beneficio nel medio-lungo periodo. Solo che ho un paio di questioni che vorrei affrontare con lei:

1) Vorrei fare il test del capello per la ricerca di eventuali metalli pesanti, visti i problemi delle otturazioni. Il prezzo indicativamente su quanto si aggira? Inoltre dove è possibile effettuarlo visto che nella mia zona non sanno neanche di cosa stia parlando.

3) Fare una visita da un gastroenterologo per valutare la funzionalità intestinale ed eventuali intolleranze alimentari la ritiene una cosa giusta da fare oppure solo una perdita di tempo?

3) Quanto, in una scala da 1-10, le otturazioni in amalgama possono influire sull’umore? E’ un problema che va affrontato subito oppure si può aspettare un po’ di tempo prima di effettuare la loro rimozione protetta? Sempre in merito alle otturazioni tutti i dentisti con cui ho parlato mi hanno consigliato di tenere i denti devitalizzati, magari di coprirli con capsule ma mi hanno sconsigliato l’estrazione visto che questa potrebbe causare problema di malocclusione dentale. Qual è il suo parere a riguardo?

4)Altri consigli di carattere pratico se ce ne sono? Es. praticare più attività fisica, con riferimento particolare a determinati sport (tanto per dire una cazzata).

Grazie di tutto e buona giornata

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
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Veniamo a noi…
Come ci vogliono anni di cattive abitudini per rovinarsi, ecco che dobbiamo dare al corpo il tempo di autoripararsi. Le guarigioni VERE arrivano piano piano, quasi sfumando. Si persevera nelle giuste abitudini, ogni giorno ci si sente impercettibilmente meglio, e alla fine arriva quella mattina in cui ci si alza e si pensa: HO VOGLIA DI VIVERE, DI FARE, DI SCOPRIRE. Si è in pratica semplicemente felici di essere al mondo. Questo è GUARIRE.
Rispondo ora alle sue domande:
1) Il test per il capello può farlo alla Mineraltest: trova tutto su Internet, mi sembra costi intorno ai 150 euro.
2) Se una persona decide di andare dietro agli esami medici al posto di impostare ORA e PER SEMPRE uno stile di vita corretto è libera di farlo. Non è il mio modo di vedere le cose.
3) Il mercurio è super tossico. Le otturazioni in amalgama possono influire 1 quanto 10: dipende dalla loro condizione, composizione, quanto “perdano” e quanto l’individuo riesca a tollerarle. Ma sono e rimangono merda che SEMPRE fanno male. Vanno tolte assolutamente con rimozione protetta con diga e aspiratore. Alla larga da chi trapana senza precauzioni: è un disastro e pericolosissimo!
4) I denti devitalizzati sono e rimangono appendici morte. Bisogna però fare delle valutazioni. Se il dente è uno, si può pensare di rimuoverlo e di sostituirlo con una protesi tipo “Valplast” rimovibile, non invasiva e che non costringe ad impianti che comunque sono e rimangono corpi estranei che io farei solo se fossi all’ultima spiaggia. Quando i denti sono tanti, si può pensare di monitorarli, mantenendo uno stato generale di salute molto forte in modo da contrastare la proliferazione batteria anaerobica da essi causata. Prima o poi però arriveranno a puzzare, a cambiare colore, e mantenerli addosso sarebbe un suicidio. Quindi, senza correre a toglierli domani mattina, bisogna valutare caso per caso. Io se ne avessi tanti e sparsi in bocca aspetterei per vedere quanto “durano”, manterrei uno stile di vita impeccabile e piano piano andrei a togliere quelli in putrefazione andando a sostituirli con delle protesi mobili come quella citata (o a non sostituirli con nulla se si tratta di denti “non visibili”, in quanto il corpo si abitua comunque senza). So che il massimo sarebbe avere TUTTI i propri denti ma bisogna affrontare la realtà anche quando questa non è a nostro favore. I denti che vanno non vengono sostituiti dal corpo e quindi bisogna scegliere la soluzione meno insalubre.
5) Cammina, cammina e cammina, non esiste miglior esercizio fisico. Non siamo nati per chiuderci in palestra e sollevare pesi, oppure praticare sport dove si rischia di farsi male (quale diamine di animale può permettersi in natura di ROMPERSI UN ARTO? Solo l’uomo, dato che poi va in ospedale a riposarsi e qualcuno gli porta la minestrina…). Cammina, comprati un barra e fai trazioni, insomma simula quello che faresti in natura per procurarti del cibo.
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