19ENNE CON UNA MAREA DI SINTOMI INVALIDANTI: “STO PERDENDO LE MIE CAPACITA’ COGNITIVE?”

LETTERA

Ciao Pietro, 
mi chiamo *******. Ho 19 anni. Le scrivo per avere un suo parere sulla mia situazione. Gli ultimi 3 anni della mia vita non sono stati molto positivi, ho avuto crisi d’ansia, periodi di depressione, pensieri ossessivi ma li ho sempre superati senza l’ausilio dei farmaci e facendo psicoterapia. 

L’anno scorso ho sofferto di forti mal di testa, inoltre avevo un forte tremore alle articolazioni ogni volta che facevo uno sforzo fisico più intenso. Mi sono quindi recato da un neurologo che mi ha diagnosticato “emicrania senz’aura” e “tremore essenziale” e mi ha prescritto Inderal da 40 mg. 

Dopo averlo preso per 3 mesi l’ho scalato progressivamente ed ora sono 3 mesi che non lo prendo più. Ci sono stati dei miglioramenti, non ho più mal di testa e il tremore è diminuito notevolmente.

Da circa un mese non mi sento bene. Ho spesso problemi intestinali ma sono soprattutto i problemi psicologici (o presunti tali) a darmi più fastidio. Mi spiego meglio: è come se non riuscissi più a pensare, non ho la stessa lucidità mentale che avevo prima, ho dubbi su qualsiasi cosa, problemi di memoria, attenzione, concentrazione, fatico ad esprimermi bene, a ricordare concetti che conoscevo, ad emozionarmi e la mia vita sociale ne sta risentendo molto.

Ho paura di star perdendo le mie capacità cognitive. Avevo questi sintomi già da prima ma sono peggiorati da quando mi sono trasferito per frequentare l’università. La cosa che non mi spiego sono i motivi di questa ricaduta. 

Non fumo né mi drogo. Bevo molto raramente alcol. Non bevo bibite gassate,  tè e caffè raramente.

Ho eliminato da tempo i latticini. Per il resto la mia alimentazione attualmente è fatta di carne, cereali , verdura e poca frutta. Sono sempre stato una persona sedentaria. Non voglio rivolgermi ad uno psichiatra o sottopormi a visite interminabili che culminerebbero solo con la prescrizione di farmaci. 

Secondo lei, quale potrebbe essere la cosa più intelligente da fare? Potrebbe essere il glutine (anche se ho ridotto la presenza di prodotti che ce l’hanno all’interno) la causa di tutti questi problemi? 

Potrebbe essere utile in questo caso un digiuno e se sì in quale forma? 

Grazie in anticipo per la risposta.

Lettera firmata


RISPOSTA
Buongiorno Anonimo,
e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.
Ribadisco, per evitare qualunque equivoco (certo non da parte mia), che quanto mi accingo ad esporre è e rimane IL MIO PERSONALE PENSIERO: non sono un medico e non ragiono come tale. L’Igienismo Naturale, che ha millenni di storia, è ciò che io ritengo sia la strada giusta da seguire e che applico in primis, ogni giorno, su me stesso.
Questa doverosa precisazione è la diretta conseguenza del comportamento delle (poche) persone che hanno provato a riversare sul sottoscritto i propri fallimenti personali: quando non si sa a chi dare la colpa della propria vita di merda, si punta il dito contro chi tenta, nel rispetto delle Leggi e dell’autodeterminazione sanitaria, di darti una mano.
Veniamo a noi.

Due cose devono essere SUBITO chiare: il corpo non manda sintomi “a casaccio” solo perché non ha un cazzo da fare e deve per forza romperci i coglioni.

Il corpo manda sintomi fino a quando c’è qualcosa di sbagliato che ha il DOVERE di segnalarci.

Il nostro compito è comprendere ciò e sradicare le motivazioni psicologiche/alimentari/organiche ambientali alla base della sintomatologia in atto.

Seconda cosa: non dimentichi MAI che lei ha assunto un farmaco potente, e la chimica, una volta entrata nel corpo, lascia strascichi che possono protrarsi per un sacco di tempo; infatti, non è solo la mera presenza di un determinato principio attivo nel sangue (la cosiddetta “emivita”) ma quanto sconquasso riesce a provocare all’equilibrio generale del corpo stesso (la cosiddetta “omeostasi”) e quindi quanto tempo serva per poter porre rimedio ai danni arrecati.

Detto questo, non ho dubbio alcuno che il farmaco da lei assunto, dopo avere soppresso la sintomatologia e averle dato la solita sensazione di farlocca e temporanea “guarigione”, le abbia portato il “conto da pagare”, esacerbando una condizione che era comunque preesistente.

A prescindere da questo, a noi non ce ne frega un cazzo del passato. Abbiamo solo il presente, e da qui dobbiamo partire.

I sintomi sono sintomi, e l’unica “arma” che abbiamo è quella di mettere il nostro corpo nelle migliori condizioni per fare quello che sa fare meglio: AUTOGUARIRSI.

E niente può prescindere da una ALIMENTAZIONE COMPATIBILE.

Per compatibile, intendo quella che la Natura ha creato per l’uomo: frutta ai massimi livelli, con l’aggiunta di verdure crude, a BASSISSIMI livelli di grasso.

Questo è il massimo a cui auspicare ma nessuno nega che anche “livelli intermedi” possano fornire dei risultati soddisfacenti.

Questo non è un invito a non migliorarsi; l’importante è cominciare, poi sarà il corpo stesso a guidarvi verso la salute ottimale.

Nel suo caso specifico, SICURAMENTE la presenza quotidiana di cereali, soprattutto contenenti glutine, è e rimane un MURO invalicabile verso la guarigione.

Il glutine è responsabile di una MAREA di problematiche infiammatorie che hanno risvolti sul corpo e sulla mente.

Quindi, andiamo passo per passo.

Nel suo caso, comincerei a sostituire i cereali contenenti glutine con quelli senza, andrei verso una progressiva diminuzione delle proteine animali in favore di una maggiore introduzione di frutta e verdura e valuterei, anche velocemente, l’eliminazione totale di TUTTI i cereali e legumi, che a livello infiammatorio, nel corto-medio periodo, sono PEGGIO delle proteine animali.

L’importante, come ho detto, è ASCOLTARSI, fare ogni giorno un passo.

Se questi accorgimenti non basteranno, si andrà oltre, ed oltre ed oltre.

Fino a raggiungere un’alimentazione perfetta.

E se questo non basterà, si scandaglieranno tutte le altre possibilità (amalgame dentarie, postura, intossicazioni di tipo ambientale, problematiche psicologiche)…insomma TUTTO.

Ma lo si farà con la lucidità che SOLO un’alimentazione compatibile può dare.

Si ricordi, prima di pulire gli stipiti delle finestre, si comincia rifacendosi il letto alla mattina.

Io ci sono

Pietro Eupremio Maria Bisanti

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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.

Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.

In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.