150 KG PER 1.75 M DI ALTEZZA: MORTO NEL FISICO E NELL’ANIMA

LETTERA

Ciao, ti scrivo per mio fratello che, da ben 10 anni, fa uso di neurolettici. Attualmente pesa 150 kg per 1.75 di altezza e prende il famoso xeplion da 150 mg che a detta dello psichiatra era l’ultimo arrivato e seroquel 150mg sempre a compresse mattino e sera. 
Nei primi anni assumeva risperdal che lo sedava ma che non gli inibiva la capacità di ragionare.
Oggi, invece con questi ultimi ”arrivi” della medicina, non fa più un ragionamento logico, ha continue allucinazioni e non esce più di casa oltre che gridare per un nonnulla.
Ti lascio immaginare i miei genitori come stanno.
Ho cercato di fargli seguire una alimentazione corretta, tendente al vegano-crudista, ma non collabora. E’ impossibile toglierli i suoi 4 caffè, le sue 20 sigarette al giorno e l’ossessione del cibo.
L’anno scorso, prima di assumere i farmaci suddetti e quando ancora collaborava, l’ho portato da Mariano Loiacono a Foggia, inventore del metodo alla salute, tale metodo prevedeva la partecipazione dei genitori ma a mio padre questo tipo di metodo non piaceva ed abbiamo rinunciato.  
A questo punto non sappiamo cosa fare, mio fratello è a grosso rischio malattie e l’unica, secondo me, soluzione è quella igienistica ma come glielo facciamo capire?    
Sai di qualche Centro a cui rivolgerci?
Per quanto riguarda il tuo libro come lo posso ordinare?
Ti ringrazio per il tempo che mi dedicherai e aspetto una tua cortese

risposta

Lettera firmata

RISPOSTA

Buongiorno Anonimo,

e grazie di aver scritto a questo piccolo uomo.
Come dico sempre, non sono un medico, non faccio diagnosi, non curo nessuno né prescrivo alcunché, e ben me ne guardo dal farlo, essendo io stesso un autentico sostenitore della capacità autoguaritiva del corpo umano, allorquando gliene venga data la possibilità.

Veniamo a noi.

Via anzitutto la lobotomizzazione, e vediamo le cose per quello che sono.

Grazie anzitutto per l’acquisto del libro e il contributo a questa causa. Ti mando poi in email le coordinate per effettuare l’ordine.

Spuntano farmaci sempre più “nuovi”, “innovativi”, “moderni”, mentre, in realtà, nulla cambia: sono e rimangono molecole demoniache, invasive, veri e propri veleni, che sconquassano il corpo e l’anima, riducendo chi li assume nelle mostruose condizioni psicofisiche di tuo fratello.

Ma come si fa a pensare che sostanze del genere, che ti trasformano così radicalmente, possano guarire i mali dell’anima (che, più spesso con non, sono i mali del corpo fisico, cioè vi è una base organica che è la vera causa del disturbo mentale in atto)?

Il sistema nervoso di tuo fratello, oramai in balia di tutta questa infernale chimica, non può fare altro che “compensare”, indirizzandolo verso eccitanti come il caffè o le sigarette, uniche sostanze che possono dargli solo un sollievo momentaneo, aggravando alla fine la situazione.

Pur non avendolo visto di persona, sono a conoscenza degli ottimi risultati del centro del dott. Loiacono.

Ora, però, la situazione è di una drammaticità estrema.

La soluzione igienista, come tu proponi, è davvero l’unica alternativa possibile. Il problema, però, è, da un lato, farlo “capire” a tuo fratello che si trova naturalmente in uno stato confusionale psicofarmaco-indotto, e, dall’altro, contenere le crisi da dismissione, che possono essere veramente pesantissime.

Unica soluzione possibile: coalizzarvi in famiglia per aiutare vostro fratello, una tutela legale che tenga gli psichiatri alla larga, scalaggio lentissimo dei farmaci, alimentazione vegana, con una transizione molto lenta, con eliminazione immediata di glutine e latticini, le due proteine più infiammanti che si possano assumere.

Navigare a vista, passo dopo passo, giorno dopo giorno.

Tuo fratello, se nulla si farà, è un condannato a morte.

È già morto nell’anima, ora gli psichiatri stanno distruggendo il suo corpo fisico.

Io ci sono.

Forza e coraggio


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Siamo ora in grado di offrire un servizio di tutela legale, per chiunque si trovi tra le maglie della psichiatria o abbia subito da essa un danno.
Il concetto è molto semplice: chi può pagare poco, paga poco; chi non può pagare nulla, non pagherà nulla e noi interverremo comunque, per il semplice concetto che un essere umano in difficoltà deve sempre essere aiutato; chi può pagare tanto, pagherà il giusto e sarà a sua discrezione donare qualcosa a questa causa.
In questo modo, in base alle proprie possibilità, questo innovativo servizio potrà rimanere in piedi, senza sprofondare dopo due giorni.

SIAMO INOLTRE IN GRADO DI FORNIRE UN SERVIZIO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA NON ATTRAVERSO IL SOLITO “PSICOLOGO DA LETTINO”, BENSI’ CON L’AUSILIO DI PROFESSIONISTI CHE AIUTINO VERAMENTE, SENZA “INCOLLARE” IL PAZIENTE A VITA.

Noi ci siamo. Per tutti, nel limite delle nostre possibilità.